00 20/01/2005 10:26

E' don Puglisi in "Alla luce del sole"

A don Pino Puglisi Roberto Faenza ha dedicato la sua ultima pellicola, "Alla luce del sole", in uscita il 21 gennaio al cinema. Ad interpretare don Puglisi Luca Zingaretti, noto al pubblico italiano come il Commissario Montalbano, protagonista della fortunata serie tv. Il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo cercò di ricucire il tessuto sociale della città ma entrò in conflitto con la mafia, pagando con la vita il suo impegno.
Luca Zingaretti

"E' l'isolamento una delle cose che più straziano in questa storia, quello dalla Chiesa, dalla polizia, dalle gerarchie". Ha parlato così Roberto Faenza del suo padre Puglisi. "Mi chiedevo come è possibile - ha detto il regista - che negli anni delle stragi di Capaci e di via d'Amelio, anni in cui l'offensiva della mafia contro lo Stato è diventata più aggressiva di quanto non sia mai stata, un parroco sia stato cosl abbandonato".

E proprio dell'abbandono Faenza riesce a fare la cifra stilistica dominante del suo film. "Alla luce del sole" è infatti un racconto che parte dalla denuncia di un isolamento per affermare con forza la lezione del singolo, del resto "L'Italia ha sempre avuto una
storia di assenze da parte dello Stato - come ha sottolineato Luca Zingaretti, protagonista del film - e di presenza dei singoli, noi denunciamo le cose per quello che sono ma non perdiamo l'ottimismo e il desiderio di lottare".
Fortuna, Goria, Faenza e Zingaretti

Un film, dunque, sulla speranza, tiene a precisare lo stesso regista, e lo conferma quella dedica 'ai bambini' presente sulle prime inquadrature, "Nove su dieci sono gli stessi incontrati da Puglisi - ha detto Faenza - sono stati loro il passe-partout per realizzare il film". Quanto all'immagine di 'cosa nostra' il regista è chiaro: "Non ho voluto fare un film politico e nemmeno sulla mafia, non volevo dare ai mafiosi quella fascinazione che gli danno molti film, specialmente americani, ma descrivere queste persone per quello
che sono: dei miserabili, degli omuncoli".

A proposito della lavorazione del film Faenza racconta poi di aver ricalcato principalmente il percorso di Puglisi, sviluppandolo grazie alle testimonianze dei suoi discepoli "Gregario e suor Carolina mi hanno aiutato molto - ha spiegato - ed anche il giudice Patronato, quello che ha emesso la sentenza contro gli assassini del parroco, poi ad un certo punto ho abbandonato il tragitto e mi sono lasciato guidare dai miei sentimenti".