Il regista Malaponti: «Ecco il mio Cristo di oggi»
Al President anteprima per sacerdoti e docenti di religione di "7 km da Gerusalemme"
--------------------------------------------------------------------------------
piacenza - Stasera alle 20.30, al President, si terrà la presentazione in anteprima dell'atteso film 7 km da Gerusalemme, ispirato all'omonimo romanzo del critico cinematografico piacentino Pino Farinotti e firmato dal regista milanese ma piacentino d'adozione Claudio Malaponti, che sarà presente alla proiezione; un appuntamento speciale, riservato soltanto ai sacerdoti e agli insegnanti di religione delle scuole medie e superiori, antecedente all'anteprima romana (che si terrà domani sera) e all'uscita ufficiale nelle sale, prevista per venerdì 6.
La pellicola ripropone in chiave moderna la storia dei discepoli di Emmaus. Al protagonista del film, il pubblicitario Alessandro Forte (l'attore e doppiatore Luca Ward), 43 anni, un uomo in una profonda crisi umana, familiare e di lavoro, accade di incontrare Cristo, in carne e ossa, traendo dall'incontro un'esperienza di vita che lo cambierà per sempre portandolo a ritrovare se stesso.
Malaponti spiega il senso dell'iniziativa piacentina: «Quella di stasera è l'unica occasione possibile per presentare il film nella mia città».
L'artista, nato a Milano, ha infatti scelto Piacenza come suo "rifugio" quotidiano, dove da ormai quattro anni vive e lavora. «Apprezzo soprattutto la tranquillità della cittadina - dice -, che mi permette di scrivere in pace. Trasferirmi qui ha rappresentato una bella scelta di vita».
Riguardo alle aspettative sul film, l'autore dice: «Mi aspetto un buon riscontro, perché le premesse sono ottime. Due giorni fa il film ha vinto il Busto Arsizio Film Festival dove, oltre al premio come migliore opera, ha ottenuto quello per il miglior attore protagonista (Ward, appunto) e migliore fotografia. C'erano 650 persone a vedere il film, che è stato accompagnato da ben 10 minuti di applausi».
Ma i riconoscimenti non si sono fermati lì: «Ancor prima del Festival, 7 Km da Gerusalemme aveva ricevuto il premio Unesco con questa motivazione: "opera apprezzata per la bellezza della fotografia, magistralmente realizzata negli spettacolari scenari medio orientali, con il costruttivo contributo di operatori musulmani impegnati nella realizzazione di un film di forti radici cristiane". E, sempre nei giorni scorsi, è stato presentato in Vaticano dove ha ottenuto un ottimo riscontro».
L'opera, insomma, è già passata al vaglio sia del pubblico "alto", colto e preparato, proprio come quello di vescovi e teologi, sia di quello costituito dalla gente comune, che ha recepito immediatamente le emozioni sprigionate generosamente dalla pellicola di Malaponti, film «di grandi emozioni che va a toccare le anime semplici».
Il lungometraggio, come detto, è tratto dal romanzo di Farinotti, critico, giornalista e scrittore, che ha letteralmente folgorato Malaponti: «Si tratta di una storia di grande attualità, perché, oggi, è forte la voglia di abbandonare l'aspetto materiale per abbracciare il lato spirituale della vita; un'esigenza che rispecchia una realtà molto occidentale, legata alla fama, ai soldi, al successo, raggiunti i quali l'individuo scopre di essere rimasto da solo. Nel romanzo, come nel film, troviamo quindi il male dell'uomo e la conseguente ed eventuale cura dello stesso».
E a proposito della figura del Cristo raccontato nella pellicola, il regista aggiunge: «Il mio Cristo è universale; ha avuto, cioè, dei riscontri straordinari da tutte le religioni: ebrei, musulmani, buddisti. Cristo è lo specchio di ognuno di noi e ciascuno lo immagina secondo la propria fede e la propria coscienza».
Riguardo alla location, Malaponti dice: «Abbiamo girato in Siria, dove abbiamo trovato non poche difficoltà iniziali. Poi siamo entrati nelle grazie del governo siriano». In quanto alla scelta del cast «Luca Ward aveva il fisico ed il carattere giusti per il suo ruolo, ma è stato scelto anche per la voce importante: la vicenda è narrata anche fuori campo e, dunque, serviva un narratore dal timbro imponente». Per quanto concerne il ruolo di Gesù «volevo - dice Malaponti - un attore che non fosse conosciuto per far sì che, nel vedere il film, lo spettatore non fosse soggetto ad alcuna contaminazione». Malaponti ricorda gli attori che hanno preso parte a questa avventura cinematografica, da Alessandro Haber ad Alessandro Etrusco, da Eleonora Brigliadori e Rosalinda Celentano a Isa Barzizza: «Tutti hanno accettato con entusiasmo di prendere parte anche a ruoli minori, perché una piccola parte, qui, ha uno spessore determinante ed ogni personaggio è una pedina fondamentale della storia».
Manuel Monteverdi