00 02/10/2012 14:11
Re:
Gemini: ma siamo sicuri che una cosa di qualità non vende?Gomorra è un best seller, e per altro non mi pare vada incontro ai bassi istinti del pubblico, Che la Festa Cominci vende, e pure quello non è esattamente le barzellette di Totti. Dire che la qualità non vende è l’alibi per lasciare le cose come stanno. E per altro, Manzoni mi pare assolutamente il più commerciale dei grandi classici, e molto più palatabile per il grosso pubblico di altra roba che si studia a scuola. Deve la sua pessima fama al fatto che schiere di studenti se lo sono visto imporre come “grande classico” palloso da studiare. Rileggetelo dopo la scuola, e ditemi se non è appassionante e di piacevole lettura.Anche la storia del “si scrive per diventare ricchi e famosi” secondo me non regge: a parte che di scrittori ricchi ce ne saranno due o tre nel mondo, e se vuoi fama e ricchezza semmai vai al grande fratello, non si può generalizzare: c’è chi lo fa per diventare famoso, e il 90% delle volte finisce a vegetare in sottoboschi letterari da cui non si esce più, ma c’è ancora gente che scrive per dire qualcosa e per raccontare storie, e in genere sono quelli che vengono pubblicati.Sul discorso editoria: gli editori pubblicano per vendere. È SEMPRE stato così. Non voglio dire che pubblicare libri sia come vendere patate, certo, l’etica dell’editore e quel che vuoi, ma nessuno fa beneficenza. Per altro, sono proprio i libri che fanno grossi numeri a permettere anche la pubblicazione di opere più di nicchia, e cose del genere riescono meglio alle grandi case editrici piuttosto che a quelle piccole, contro il luogo comune che vuole il grande editore incolto e il piccolo raffinato e colto.Gari Sue: non è detto che lo stile “ricco”, o comunque un po’ fuori dagli schemi, non vada. Che ne so, La Trilogia di Magdeburg di Altieri ha uno stile molto particolare, che di certo non è semplice e lineare. Però vende. Il vero problema è: è lo stile adeguato alla storia? O sto raccontando barzellette in esametri?

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