00 20/01/2005 10:38
Scoperte 50 mila vittime nella provincia di Aceh in Indonesia
Domani al via la missione di Fini nelle aree colpite dallo tsunami


Aceh, un elefante usato
per rimuovere i detriti

GIAKARTA - E' salito a oltre 226.000 morti il bilancio, ancora provvisorio, del maremoto di Santo Stefano nell'Oceano indiano; 166.320 sono le vittime accertate nella sola Indonesia. Lo dice il ministero della Sanità indonesiano e aggiunge che i dispersi in Indonesia sono ancora decine di migliaia.

Il nuovo bilancio di vittime, fa sapere il ministero, fa un salto un avanti di 50 mila persone dall'ultimo resoconto ufficiale e si basa sugli ultimi conteggi provenienti dalla provincia di Aceh e nord Sumatra, l'area più colpita dallo tsunami devastatore. Tra l'altro nella provincia, denuncia Medici senza frontiere, si sono registrati più di 60 casi di tetano.

Il governo indonesiano ha inoltre annunciato che spera di tenere entro la fine del mese colloqui con i ribelli separatisti della provincia di Aceh. Il ministro degli Esteri Hassan Wirayuda ha detto che "ci sono dietro le quinte movimenti verso la riconciliazione".

Parlando in conferenza stampa il ministro ha detto che è prematuro congetturare sul tipo di accordo che potrebbe essere raggiunto con i ribelli del Gam (Movimento Aceh libero), in lotta per l'indipendenza dal 1976. Ma dal 26 dicemnbre, giorno del maremoto, ribellione e esercito indonesiano hanno ciascuno annunciato una tregua per facilitare i soccorsi per le vittime.

Intanto in Sri Lanka oggi sono stati trovati i cadaveri di alcuni occidentali, tra cui quello di un bambino. Erano a Unawatuna, nel sud. Si tratterebbe, secondo quanto riferito dalla polizia locale, di tre corpi appartenenti a una coppia e un bambino di nazionalità britannica. Testimoni oculari hanno però riferito che i cadaveri sarebbero nove.

E domani incomincia la missione nel sudest asiatico, in Sri Lanka e in Thailandia, del ministro degli Esteri Gianfranco Fini. Prima tappa del viaggio, Colombo, dove Fini incontrerà il presidente Chandrika Kumaratunga, il ministro degli Esteri Lakshman Kadirgamar e il leader dell'opposizione Ranil Wickremesinghe, oltre alla comunità italiana che vive nel Paese. Obiettivo della missione - ha spiegato in un briefing con i giornalisti il capo del servizio stampa della Farnesina, Pasquale Terracciano - valutare insieme alle autorità locali le priorità nel processo di ricostruzione.