00 27/08/2004 11:15

E' stato effettuato a Montecarlo il sorteggio per la fase finale a gironi della Champions League. Quattro le formazioni italiane coinvolte, Milan, Roma, Juventus e Inter: avversari impegnativi per bianconeri e giallorossi, di medio livello per i nerazzurri, non troppo temibili per i rossoneri.

Partiamo con la Juve, inserita nel Gruppo C, dove troverà avversari affascinanti, in primis il Bayern di Monaco, autentica corazzata della Bundesliga che ha in Michael Ballack l'uomo di maggiore spessore. I bianconeri se la dovranno poi vedere anche con l'Ajax di Zlatan Ibrahimovic, in un remake della finale della Coppa dei Campioni del 1973 a Belgrado vinta dagli ajacidi e di quella di Champions del 1996, vinta a Roma da Vialli e compagni.

Il ruolo di "vaso di coccio tra i vasi di ferro" sarà ricoperto dal Maccabi Tel Aviv, prima formazione israeliana a qualificarsi per la fase finale della Champions League.

Girone ostico anche per la Roma, sorteggiata nel Gruppo B con il Real Madrid, che i giallorossi ritrovano dunque per il terzo anno conecutivo: i merengues sono, manco a dirlo, una delle principali candidate al successo finale nella competizione e si sono arricchiti quest'anno di elementi come Owen e l'ex-romanista Samuel. Attenzione anche al Leverkusen, che dopo aver ceduto Lucio al Bayern ha comunque mantenuto una buona ossatura di squadra, contando in difesa su Roque Junior e sull'argentino Placente, a centrocampo su Ramelow e Schneider e in attacco sulla coppia Berbatov-França,una delle più efficaci della Bundesliga. Da non sottovalutare pure la Dinamo Kiev, ormai abbonata alla Champions League e avversario temibile specialmente sul suo campo per ovvi motivi ambientali. Da non dimenticare, inoltre, la pericolosità di alcuni elementi della rosa ucraina, come il lettone Verpakovskis, una delle rivelazioni dell'ultimo europeo.

Detto di Juve e Roma, alla fine è andata meglio alle milanesi. Cominciamo con l'Inter, finita nel gruppo G con Valencia, Anderlecht e Werder Brema. Gli andalusi, allenati da Ranieri e con in squadra Carboni, Moretti, Fiore e Corradi, sono probabilmente la più "italiana" delle squadre spagnole e rappersenta, per certi versi, un legame profondo con la recente storia della Beneamata targata "Cuper", con Farinos (ora in prestito al Maiorca) e Kily Gonzalez.

Meno temibili Anderletch e Werder. La squadra belga ha eliminato il Benfica di Trapattoni e i nerazzurri potranno verificar direttamente le qualità di Kompany, difensore centrale da tempo nel mirino dell'Inter, e di elementi come Baseggio e Mpenza: nel complesso, però, i biancomalva non paiono certo del livello della formazione di Mancini. Discorso un po' diverso per i campioni di Germania, che pure rispetto all'anno scorso hanno perso alcuni giocatori fondamentali come il bomber Ailton: gli anseatici posson però fare affidamento su un colladuato sistema tattico con una difesa forte dei naizonali Baumann e Fahrenhorst, del francese Ismael e del finlandese Pasanen, di un centrocampo con uomini di classe ce sostanza come Micoud e Ernst e attaccanti come Klose, bomber ai Mondiali 2002, Charisteas, fulcro della Grecia campione d'Europa, e Klasnic, micidiale punta croata.

Girone ancora più semplice, almeno sulla carta per il Milan, con Barcellona, Shakthar Donetsk e Celtic Glasgow. Avversario numero uno dei rossoneri sarà ovviamente il rinnnovato Barça dell'ex Frankie Rijkaard, con i vari Ronaldinho, Giuly e Larsson. Meno forti le altre due rivali del Gruppo F ma occhio comunque all'emergente Skahthar Donetsk, capace di eliminare nei preliminari il Burges, incontrato dai rossoneri l'anno passato in Europa: gli ucraini sono guidati in panchina da una vecchia volpe come Mircea Lucescu e diretti in campo da Matuzalem, ex-Brescia.

Per finire, attenzione anche all'orgoglio del Celtic, squadra campione di Scozia: i Bhoys, dopo aver perso la stella Larsson, finita proprio al Barça, vuole comunque continuare a farsi notare in Europa dopo la finale di della Coppa Uefa 2003 persa con il Porto e specie a Glasgow sarà formazione da non prendere troppo alla leggera.




Luca Ward er mejo der mejo