Mi raccomando leggete, ho fatto una fatica per riportare tutto

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cuoredialiante27
00domenica 16 dicembre 2007 06:38
Ecco Alex come ha festeggiato il goal in semifinale contro la Germania(tratto dal suo libro 10 )

“Dunque sto correndo dopo aver fatto goal alla Germania, il gol che vuol dire finale sicura, e sono fuori di testa , e urlo, e non mi ricordo di aver mai urlato così, perché questo gol dà un senso a tutto il mio Mondiale, e mentre questa felicità mi allaga il cervello sto anche pensando a dove sono i miei tifosi, a non calpestare le macchine fotografiche, a non sbattere contro il braccio della telecamera eccetera.
Ora , i tifosi italiani sono tutti raccolti in questo rettangolo, e quando ormai sono passato dietro la prota, mentre continuo a correre, mi ricordo che una parte dei biglietti che ho procurato ai miei tifosi, quelli per gli amici, è subito lì, nelle tre file in basso, a ridosso della curva; un’altra parte, più piccola, per mia moglie, mia madre, mio fratello e altri parenti, ricordo che è sul lato apposto, più in alto, più centrale. Sto ancora correndo nel frattempo, e ovviamente mi piacerebbe correre là, a esultare sotto mia moglie, ma i miei compagni mi arrivano addosso: Iaquinta mi prende per la maglia, altri mi placcano e insomma mi fermo a gioire davanti al settore degli amici.
La cosa che in quel momento non so è che tra il primo e il secondo tempo Sonia e suo fratello Cristian si sono spostati, e dal loro settore sono passati in quello più basso, cioè proprio lì dove mi fermo io. Perciò, in quel tripudio pazzesco, dopo una corsa istintiva, liberatoria, e anche condizionata da così tante cose, mi fermo in un punto qualsiasi e la prima persona che vedo chi è? Sonia. Capito?” e già qui mi stavo mettendo a piangere leggendo eheh, ma ora arriva il bello

“Per quei pochi secondi – non so quanti, di preciso, dovrei riguardare il filmato per contarli, ma sicuramente saranno 10 perché un destino è un destino – mi ritrovo a urlare, pazzo di gioia, e a fare tutto quello che mi passava per la testa, in mezzo a settantamila persone, a un metro da mia moglie e suo fratello che si abbracciano.
Se lo avessi saputo, che erano lì, se avessi cercato di farlo capitare, non ci sarei mai riuscito: mi sarei sicuramente fermato tre file prima o tre file dopo. Invece, zac: centrati in pieno. E lì per lì – questo è il bello – mi è sembrata la cosa più naturale del mondo, andare a festeggiare davanti a mia moglie: era semplicemente quello che desideravo.
Poi, la sera, quando ci siamo ritrovati, ce lo siamo raccontati. “ma cosa ci facevi lì?”, ché anche i miei compagni non riuscivano a capire come avessi fatto a beccarla, e Materazzi mi ha perfino detto d’essersene commosso. Ma niente, è solo uno di quei momenti magici che dicevo, in cui tutto l’universo sembra girare attorno a te, e ora posso dire che la gioia per quel goal non sarebbe stata così intensa se non avessi avuto il privilegio assurdo di poterlo festeggiare insieme a Sonia; non sarebbe stata così completa senza la tenerezza di vedere con i miei occhi, in diretta, il pianto di liberazione di mia moglie. Per lei, poi, che ha vissuto insieme a me tutta la tensione e tutte le angosce di quei giorni, compreso il dramma di Pessotto, al quale siamo tutti e due molto legati, il fatto che io la vedessi piangere era ancora più importante che per me: ed è successo, perché c’è poco da fare, stavolta eravamo i favoriti degli dei, e stavolta gli dei non ci hanno fatto mancare nulla”



Questo è il mio commento: leggendo queste parole giuro che stavo per scoppiare a piangere, posso solo immaginare cosa abbia provato Alex, quando dopo il goal ha incrociato sua moglie.
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