cuoredialiante27
00sabato 5 febbraio 2005 15:41
L'attore non voleva celebrare la mafia
Una delle pagine più memorabili della storia del cinema poteva non essere mai scritta. Bastava che Marlon Brando tenesse fede ai propri propositi quando gli venne sottoposto il ruolo, poi diventato un cult assoluto, di Don Vito Corleone. "Non celebrerò la mafia", affermò sdegnato il divo quando la sua assistente gli portò la sceneggiatura. Il giorno dopo Marlon tornò sui suoi passi ed accettò la parte che consacrò definitivamente la sua leggenda.
A rivelare questo inedito retroscena è lo scrittore Budd Schulberg, grande amico dell'attore scomparso nel luglio 2004 a 80 anni. In un'intervista rilasciata a "Vanity Fair", Schulberg racconta che Brando rifiutò più volte il ruolo del Padrino, per nulla attratto dall'idea di vestire i panni di un boss mafioso.
Ma dopo aver gettato a terra il copione di Coppola, il protagonista di "Fronte del porto" ebbe un ripensamento. Il giorno seguente si disegnò un paio di baffi con una matita per gli occhi e chiese alla sua assistente: "A chi somiglio?". "A George Raft", rispose lei, riferendosi all'attore famoso per i ruoli da gangster.
Il resto è, appunto, storia del cinema. La pellicola del '72, che valse a Brando il secondo Oscar, si aggiudicò anche le statuette per il miglior film e la migliore sceneggiatura. L'attore di "Apocalypse Now" per la magistrale interpretazione di Don Vito Corleone si imbottì le guance di cotone per renderle più voluminose. "Il Padrino", che ebbe due fortunati sequel nel '74 e nel '90, tornerà fra poco in forma di videogioco, con le voci degli interpreti originali: oltre a Brando (che dette l'assenso prima di morire), il videogame sarà "doppiato" anche da James Caan e Robert Duvall.