MICHAEL...7° IRIDE!!

Una stagione da record, senza precedenti. Dopo il Mondiale 2003 vinto solo all'ultimo Gp, nessuno pensava che il 2004 della Ferrari e di Schumacher potesse anche solo minimamente avvicinarsi al 2002 del campione tedesco. In quell'anno Schumi aveva stracciato la concorrenza con 144 punti, addirittura 67 in più del secondo, il compagno Barrichello. Il campione di Kerpen aveva vinto 11 gran premi ed era finito sul podio in tutte le 17 corse. Ma nel 2004 il concetto di "dominio" ha assunto un nuovo significato, rappresentato simbolicamente nel modo migliore dalla caratteristica esultanza di Schumi sul podio al termine di ogni Gp: 12 successi in 14 gare, con l'unica "macchia" rappresentata dal contatto con Montoya sotto il tunnel di Montecarlo. La conquista matematica del titolo è arrivata a Spa, a quattro gare dalla fine, un'impresa mai riuscita a nessuno nella ultracinquantenaria storia della F1.

Tutto era iniziato a marzo in Australia: vittoria di Schumi e secondo posto di Rubinho al termine di una gara senza storia, con le due vetture di Maranello saldamente in testa sin dalla partenza. Tre pit-stop perfetti, doppiaggi senza prendere rischi, nessun problema tecnico: il buongiorno si era visto dal mattino.
Poi Sepang, la Malesia. Ancora dominio assoluto in una gara massacrante, con temperature altissime che mietono vittime illustri (vedi Ralf Schumacher e Raikkonen traditi dal motore), ma non le due rosse, giunte entrambe al traguardo anche se con Barrichello quarto, dietro a Button.
Quindi l'inedito Gp del Bahrein: terza vittoria per Schumi e seconda doppietta Rossa, con Barrichello sempre fedele scudiero alle spalle del campione tedesco. Una partenza impeccabile e una condotta dello stesso tono, per il primo vero allungo in classifica.
A Imola è Button a partire dalla pole, ma il tedesco prende la testa della corsa dopo la prima sosta ai box, al decimo giro, e poi fa il vuoto. Secondo è l'inglese, mentre un deludente Barrichello deve accontentarsi della sesta posizione.


A Barcellona Trulli brucia il tedesco al via, ma viene scavalcato dal campione del mondo in occasione del primo pit-stop e deve lasciare strada a Schumi, che si trascina dietro Barrichello, secondo.
Montecarlo come sempre è una gara a sè, e nel 2004 è l'unica variazione sul tema Schumi. Sulle strade del principato è Jarno Trulli a centrare il primo successo in carriera, al termine di una corsa condotta dall'inizio alla fine, salvo i momenti dei pit-stop. Secondo è Button, mentre la gara di Schumacher termina al 46° giro, con il tedesco tamponato da Montoya sotto il tunnel in regime di safety-car.
La musica cambia solo per una gara, visto che al Nurburgring il Mondiale torna a tingersi di Rosso, con la quarta doppietta Ferrari della stagione. Il giorno dopo la morte di Umberto Agnelli il tedesco, partito in pole position, domina dall'inizio alla fine infliggendo ai suoi avversari distacchi enormi.
In Canada Schumacher e Barrichello si fermano due volte ai box, contro le tre degli avversari, Ralf Schumacher su tutti, e come al solito la tattica della Ferrari si rivela quella vincente: Schumi è primo, Ralf taglia il traguardo davanti a Rubinho ma verrà poi squalificato per irregolarità delle prese d'aria dei freni. I commissari consegnano in pratica alla Rossa un'altra doppietta.


A Indianapolis la Formula Uno è sconvolta dal gran botto di Schumi Jr: Michael vince davanti a Barrichello, partito dalla pole ma superato da Schumi al quinto giro. Nel dopogara il campione di Kerpen afferma di aver "temuto per la vita del fratello" e di aver pensato di fermarsi per vedere cos'era successo.
Si va a Magny Cours, e ancora una volta la Ferrari sceglie la tattica giusta per beffare tutte le avversarie. Trulli parte dalla pole ma Schumi si ferma ai box addirittura quattro volte, sorpassando l'abruzzese in occasione della seconda sosta. Applausi anche per Barrichello, che passa il pilota della Renault all'ultima curva con un'azione di grande coraggio e spettacolarità.
Sette giorni dopo è già Silverstone: anche in Inghilterra la Ferrari impone la sua legge. Stavolta Schumi si ferma ai box una volta in meno rispetto agli avversari, e anche stavolta la tattica è quella corretta. Nel finale la situazione si azzera con l'ingresso della safety car che favorisce Raikkonen, ma alla ripartenza il tedesco prende subito i secondi di vantaggio necessari per evitare sorprese nel finale. Barrichello è terzo.

In Germania Schumi chiude con soli 8 secondi di vantaggio sull'ottimo Button, fermandosi ai box per tre volte come tutti gli altri rivali, ma la sua leadership non è mai in discussione. Barrichello delude, è solo 12°.
In Ungheria ancora il solito monologo rosso dall'inizio alla fine: primo Schumi, secondo Barrichello e mondiale costruttori matematicamente in mano alla Rossa con cinque gare di anticipo. Nemmeno i pit-stop danno movimento ad una contesa messa subito sui binari di casa Ferrari.
Infine Spa, il giorno del grande trionfo. Il quinto consecutivo. Il settimo nella carriera di Michael Schumacher. Il re della Formula Uno è sempre più lui.


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